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Direttiva Epbd Case Green: l’Italia è già a metà del percorso verso il 2030

La transizione energetica del patrimonio edilizio italiano è una sfida impegnativa, ma tutt’altro che fuori portata. Secondo uno studio, l’Italia ha già compiuto oltre la metà del percorso necessario a centrare gli obiettivi europei al 2030.

 

Investimenti e impatti occupazionali

Per rispettare i target fissati dalla direttiva europea sulle “Case green” (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive), sarà necessario investire tra i 12 e i 14 miliardi di euro all’anno fino al 2035. Questi investimenti garantiranno un tasso di ristrutturazione del patrimonio residenziale tra l’1,2% e l’1,4% annuo, contribuendo in modo decisivo alla riqualificazione energetica degli edifici.

 

Un’eredità importante: il ruolo del Superbonus

Grazie agli interventi attivati tra il 2020 e il 2024 – molti dei quali legati al Superbonus 110% – l’Italia ha già ottenuto una riduzione dei consumi energetici del 9,1%. Un risultato fondamentale, considerando che l’obiettivo imposto dalla direttiva è una riduzione del 16% entro il 2030. Resta dunque da coprire un ulteriore 6,9%, con l’Italia che può vantare un importante vantaggio iniziale.

 

Un patrimonio edilizio da rinnovare

Lo studio ricorda che il patrimonio residenziale italiano comprende:

  • 12,4 milioni di edifici,
  • 35,3 milioni di unità abitative,
  • il 68,3% delle abitazioni costruite prima del 1980.

Entro il 2030 sarà necessario ristrutturare circa 3 milioni di abitazioni, cioè oltre 500.000 all’anno, con un investimento medio per intervento di 28.000 euro. In totale, si parla di 84,8 miliardi di euro da mobilitare entro la fine del decennio (circa 14,1 miliardi annui).

Per fare un confronto:

  • Ecobonus: circa 5,8 miliardi di euro annui;
  • Superbonus 110%: solo nel 2023 ha generato oltre 40 miliardi di euro di investimenti.

 

Il dopo-2030: altri 61 miliardi per completare la transizione

Nel periodo 2030-2035 saranno necessari ulteriori 61 miliardi di euro, pari a una media di 12,2 miliardi all’anno. Gli interventi riguarderanno 2,18 milioni di abitazioni, circa 437.000 all’anno, avvicinando sempre di più il traguardo finale: un patrimonio edilizio a bassi consumi e a zero emissioni entro il 2050.

 

Un’opportunità sociale oltre che ambientale

Gli investimenti previsti avranno anche un impatto decisivo nella lotta alla povertà energetica. Oggi in Italia:

  • Il 17,9% delle famiglie spende troppo in energia rispetto al reddito disponibile,
  • Il 9,9% ha difficoltà a riscaldare l’abitazione,
  • Il 17% vive in condizioni di disagio abitativo, tra perdite, umidità e scarsa salubrità.

L’efficientamento energetico degli edifici, quindi, rappresenta non solo una necessità ambientale, ma anche una leva di inclusione sociale e miglioramento della qualità della vita per milioni di cittadini.

 

Conclusione

L’Italia ha già dimostrato di poter affrontare con concretezza la sfida delle Case Green. Serve ora una strategia chiara e condivisa tra istituzioni, imprese e professionisti per consolidare i risultati raggiunti e portare a termine un cambiamento strutturale che coinvolge tutta la filiera dell’edilizia.

General Contractor specializzato in rigenerazione urbana e ristrutturazione di organismi edilizi destinati a spazi pubblici e commerciali, abitazioni, uffici e condomini, svolgendo principalmente le attività di Progettazione Architettonica Strutturale Energetica, Esecuzione degli interventi, Consulenza e supporti gestionali ai lavori.

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